Ma cos’è il lampredotto e da dove deriva questo strano nome

Il lampredotto è uno dei quattro stomaci del bovino. Il suo nome ha origini antiche. Pare che nel secolo scorso, i nobili fiorentini fossero molto amanti di un pesce chiamato lampreda che si pescava in Arno. Il costo dei pesci allora era molto alto e i poveri fiorentini per saziarsi dovevano, non solo rinunciare ad acquistare il pesce, ma dovevano accontentarsi delle parti di scarto della carne bovina bollita, tra cui proprio questa parte di stomaco. E questa frattaglia venne chiamata appunto lampredotto perché aveva delle crespature simili a questo pesce chiamato lampreda.

Con il passare degl’anni questo piatto povero è diventato il principe dello streed food fiorentino grazie anche alla presenza nel centro storico dei lampredottai, con i loro chioschetti, pronti a farvi gustare questa specialità che può essere preparata in vari modi. 

Eccone uno: Le tagliatelle con il lampredotto 

Ingredienti per 6 persone:

  • Mezzo chilo di lampredotto,
  • 2 gambi di sedano,
  • 1 cipolla,
  • 2 spicchi d’aglio e rosmarino,
  • 100 gr. di pomodori pelati,
  • 1 bicchiere di vino bianco,
  • aceto, sale e pepe.
  • mezzo chilo di tagliatelle.

Preparazione:

In un tegame mettere dell’olio extravergine d’oliva, aggiungere il battuto fatto con il sedano, la cipolla, l’aglio e il rosmarino e farlo imbiondire.

Aggiungere il lampredotto tagliato a strisce, lasciarlo insaporire, salare e pepare secondo gusto. Bagnare col vino e un cucchiaio di aceto e lasciare evaporare. Versare i pelati e far cuocere a fuoco basso per circa 45 minuti.

Cuocere le tagliatelle al dente e versarle nel tegame del lampredotto sopra una fiamma bassa, girare il tutto per qualche secondo per fare insaporire la pasta.

Servire le tagliatelle con il lampredotto caldissime.